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Disturbi generalizzati dello sviluppo
DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO
I disturbi generalizzati dello sviluppo si manifestano nell’età dello sviluppo e interessano diverse aree: quella del comportamento, della interazione sociale e della comunicazione. Si distinguono, oltre al Disturbo autistico, il Disturbo di Rett, il Disturbo di Asperger, il Disturbo disintegrativo della fanciullezza.
Disturbo di Rett
È un disturbo raro che si riscontra solo nei soggetti di sesso femminile. La caratteristica fondamentale è la comparsa di deficit a diverso livello dopo un periodo di sviluppo normale per i primi cinque mesi di vita. I primi segni del disturbo si notano infatti a partire dal sesto mese di vita, con riduzione della mobilità, ipotonia e arresto dello sviluppo psicomotorio. Entro il terzo anno di vita si riscontra un rallentamento della crescita della circonferenza cranica, gradatamente si perdono le abilità motorie acquisite e il linguaggio, che regredisce rapidamente. Compaiono movimenti stereotipati delle mani e si riscontrano crisi epilettiche. Il soggetto colpito da questo disturbo tende ad isolarsi e in modo graduale giunge ad un livello di grave ritardo mentale. Non vi è tendenza alla remissione.
Disturbo di Asperger
Le caratteristiche principali di questo disturbo coinvolgono la compromissione qualitativa nell’interazione sociale, nelle modalità di comportamento, negli interessi e nelle attività ristretti, ripetitivi e stereotipati. Si manifesta prevalentemente negli individui di sesso maschile e per fattori genetici. Non è presente né compromissione del linguaggio, né delle funzioni cognitive. Il disturbo diventa evidente dopo il terzo anno di vita, quando l’inserimento in un contesto scolastico mette maggiormente in evidenza i problemi di integrazione sociale. Per quanto riguarda l’evoluzione, si ritiene che il disturbo non sia suscettibile di remissione e sia destinato a durare per tutta la vita.
Disturbo disintegrativo della fanciullezza
Chiamato anche “Sindrome di Heller”, è un disturbo molto raro, presente soprattutto in soggetti di sesso maschile. La sua caratteristica di base è che la sintomatologia, diversamente dall’autismo, è preceduto da un periodo in cui lo sviluppo delle funzioni psichiche è normale e si manifesta provocando una regressione nelle diverse aree del funzionamento psicologico. Per poter essere diagnosticato, questo disturbo non deve comparire prima dei due anni e non più tardi dei dieci anni. I sintomi iniziano con una lieve regressione del linguaggio, delle capacità acquisite a livello di comportamento e di inserimento sociale. A questo si aggiunge una grave riduzione delle funzioni cognitive fino a giungere ad un ritardo mentale grave.
Bibliografia e Fonti:
- B. Fagiani, Lineamenti di psicopatologia dell’età evolutiva, Carocci, Roma 2009.